Postproduzione fotografica
Il lavoro del fotografo prosegue anche dopo aver scattato l’ultima fotografia di un servizio. Tra il servizio fotografico e la consegna delle foto c’è il momento delicato e importante della postproduzione, il processo che va dalla conversione dei file RAW, i file “grezzi”, non lavorati, prodotti dalla macchina fotografica, alle fotomanipolazioni più complesse.
La postproduzione è parte fondamentale del processo fotografico: postprodurre significa avere pieno controllo sul proprio lavoro e non delegare alla sola macchina fotografica il compito di sviluppare le informazioni di colore e luce che ogni scatto porta con sé.
Come avviene la postproduzione?
Lo strumento chiave in questa fase per me è Photoshop, software potente e versatile e aiuto prezioso per ottenere risultati splendidi. Non bisogna temerlo e credere che la presunta originalità dello scatto andrà persa dopo l’intervento di ritocco: la sensibilità e la capacità del fotografo sono gli elementi chiave che garantiscono un uso corretto di Photoshop e la riuscita del lavoro di postproduzione.
La capacità del fotografo diventa evidente in particolare nella postproduzione di fotografie beauty e fashion. Chi sa ritoccare la pelle è davvero in grado di ritoccare qualsiasi cosa: l’intervento di ritocco è complementare al makeup e corregge quelle imperfezioni e le discromie della pelle più o meno evidenti che il makeup da solo non risolve.
In più, il fotoritocco corregge quei particolari che non si notano quando il soggetto dello shooting è in movimento, ma che emergono osservando le foto: caso classico, i capelli che in fotografia possono disturbare un risultato altrimenti pregevole. Altro caso ancora sono le gradazioni di colore interpretate e quindi modificate dalla macchina fotografica e da riportare vicine alla realtà.
L’obiettivo del ritocco in tutti questi casi è semplice ma non banale: essere invisibile e garantire un effetto naturale.
Le stesse considerazioni valgono per il fotomontaggio, tecnica lontana da quell’idea di “foto impossibile” che la parola porta con sé: un fotomontaggio di valore non può stravolgere e trasformare una foto riuscita male in un capolavoro, ma può valorizzare una foto pensata e scattata in maniera corretta.
Come lavoro in postproduzione?
La fase di postproduzione è un momento di studio, un intervento di precisione che nasce dalle informazioni concrete e importanti acquisite sul soggetto della fotografia: ho un passato da grafica e un debole per il graphic design, e uno degli elementi che mi guidano nel processo di postproduzione è proprio la conoscenza e la consapevolezza dell’utilizzo finale delle fotografie che scatto.
L’attenzione ai colori e alla loro coerenza non è un passaggio scontato ma cruciale: l’ho imparato anche da un maestro come Marco Olivotto, massimo esperto italiano della correzione del colore digitale.
Ogni mezzo ha le sue caratteristiche e conoscere la destinazione d’uso delle fotografie mi permette di ottimizzarle mantenendo i loro colori nel modo più corretto. Per esempio, preparare un file per la stampa e per il web non è un lavoro unico, a causa delle differenze di lettura e interpretazione del colore dei dispositivi che li devono riprodurre, come una stampante oppure un monitor o un televisore. La stampa in quadricromia, uno dei modelli di colori più usati, ha un range di colori molto ridotto e i colori più saturi sono impossibili da stampare proprio perché non descrivibili dal suo modello di colore. I progetti per il web e per lo schermo impongono di cambiare punto di vista e pensare riferendosi a modelli di colore diversi tra cui l’RGB e il sistema HEX.
Insomma, se il lavoro di prostproduzione è invisibile all’occhio di chi riceve le fotografie, quello è il segnale che il fotografo ha lavorato a regola d’arte sia durante lo shooting, sia nella fase successiva.
Cerchi un professionista che si occupi della postproduzione delle tue fotografie?
Scrivimi, parlami della complessità del progetto e dei tempi che hai previsto, mi metterò in contatto con te e capiremo come lavorare insieme.